Molti di queste comunità professano già religioni cristiane, ma anche le scuole con alte percentuali di bambini non di religione cristiana accettano le donazioni di Bibbie da parte delle chiese (in questo caso evangelica) perché non hanno altri libri di testo su cui esercitare la lettura.
Raplaplà
Di racconti, libri, emozioni, immaginazione, personaggi e luoghi fantastici.
Blog
venerdì 16 febbraio 2024
Scrivere... altrove.
Molti di queste comunità professano già religioni cristiane, ma anche le scuole con alte percentuali di bambini non di religione cristiana accettano le donazioni di Bibbie da parte delle chiese (in questo caso evangelica) perché non hanno altri libri di testo su cui esercitare la lettura.
giovedì 15 febbraio 2024
"Perché guardi i K-Drama?"
domenica 31 dicembre 2023
giovedì 28 dicembre 2023
"Come nasce un tuo romanzo? Dove trovi l'ispirazione per scrivere?"
Alcuni di voi mi hanno posto queste stesse domande in diverse occasioni. In realtà non esiste un'unica risposta. Ogni romanzo è una storia a sé. La Casa Gialla, come ho più volte raccontato, è nato da un titolo che girava nella mia mente già da un po' e da una scommessa lanciatami da mio figlio Gabriele; Il Gioco delle Ombre dal mio interesse ad esplorare in una chiave diversa la stessa domanda centrale che aveva animato il libro precedente; Ferite a Fior di Labbra, il mio ultimo romanzo pubblicato, è semplicemente sgorgato dal mio animo nel momento in cui è diventato per me cruciale dare voce a personaggi ed esperienze molto legate al mondo reale; Ballo in Fa Minore, che uscirà nel 2024, è nato dal mio profondo amore per la città di Budapest e infine Velluti e Vecchi Segreti, il libro che ho appena iniziato a scrivere, è stato ispirato da un evento curioso successo a un mio familiare, che mi ha fornito il personaggio di Luigi Pellegrino, un giovane cuneese di vent'anni che nel 1935 si imbarca come ballerino sul Transatlantico Augustus, in rotta per le Americhe.
C'è sempre una scintilla che accende il mio interesse e la fantasia. Da qui parto alla ricerca di luoghi, personaggi e aneddoti, fatti storici, atmosfere e sviluppo un vero e proprio studio fatto di letture e tanti appunti che poi si concretizzano nella stesura di una sorta di canovaccio intorno al quale formo una prima traccia di intreccio giallo. Solo a questo punto inizio a pensare alla parabola evolutiva dei protagonisti e a buttar giù l'incipit. L'incipit è fondamentale per definire l'atmosfera che caratterizzerà la narrazione e che non cristallizzo fino a che non sento di perdermi in quell'atmosfera. Spesso questo è un lavoro lento e stratificato, ma non sempre.
Nel caso di Velluti e Segreti, per esempio, l'incipit è esploso nella mia mente in immagini dettagliate, emozioni, e profumi precisi che mi hanno attirato a sé con una forza magnetica. Ma certo poche cose sono affascinanti come un viaggio transoceanico su una nave magnifica ai tempi d'oro del crocerismo, in un'epoca storica piena di tensioni e contraddizioni... Chi non ne rimarrebbe completamente irretito?
Come piccolo regalo natalizio, vi lascio un piccolo assaggio di alcune tra le tante immagini evocative che hanno ispirato il mio nuovo lavoro:
giovedì 9 novembre 2023
Studi scientifici confermano: "La dipendenza dalle serie TV coreane è una brutta bestia!" Eccovi una testimonianza...
venerdì 27 ottobre 2023
In Uscita il 21 Novembre 2023: FERITE A FIOR DI LABBRA
In questo libro ho esplorato il tema della violenza in alcune delle sue tante sfaccettature. C’è prima di tutto la violenza fisica e criminale di un serial killer, ma esiste anche una violenza più sottile e diffusa di tipo psicologico, che emerge dalle interazioni tra i personaggi: all’interno di quadri familiari – tra genitori e figli e tra coniugi – ma anche tra estranei che si conoscono per la prima volta. A volte si tratta di piccole forme di abuso, quasi impercettibili e non traumatizzanti, se subite singolarmente, ma che provocano danni quando vengono reiterate e “normalizzate” nel lungo periodo. Si parla allora, per esempio, del fenomeno del Gaslighting, che fa riferimento a una forma di abuso e di manipolazione psicologica agita nei confronti di una persona, al fine di farla dubitare di se stessa, della sua percezione della realtà e dei suoi pensieri. Non ultima, emerge la violenza delle Istituzioni, di chi dunque per antonomasia dovrebbe rendersi responsabile della cura e della sicurezza“dell’altro” e invece latita.
I miei personaggi ruotano quasi tutti intorno a drammi personali e relazioni tossiche. E anche chi ne è apparentemente esente, a ben guardare porta invece ancora i segni di vecchi traumi, ereditati dalla propria storia familiare, probabilmente. Ricordando che anche l’indifferenza e la negligenza sono gravi forme di violenza verso il prossimo, nella Società che conosco, nessuno può dirsi dunque alieno alla violenza. In qualche modo tutti ne siamo vittime e prima o poi, tristemente, carnefici.
Ecco qui la sinossi:
Emma Silvestri è una giovane e timida psicologa alle prime armi, che si occupa di dipendenze presso uno studio di una piccola città di provincia. Le sono stati affidati dieci pazienti con una dipendenza molto particolare e, nonostante un inizio non proprio brillante, le sedute serali procedono senza intoppi. Tuttavia Emma non può dormire sonni tranquilli: il quartiere precipita nel panico a causa di una serie di efferati omicidi e tra i cadaveri spunta proprio una paziente dello studio, mentre la polizia sembra brancolare nel buio.
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domenica 14 maggio 2023
Il tema della sofferenza auto-inflitta ne Il Gioco delle Ombre
È la nostra mente a causare i nostri problemi, non le altre persone, non il "mondo esterno", è la nostra mente, con il flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro.
Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi."
- Eckhart Tolle
Ne Il Gioco delle Ombre il tema della sofferenza auto-inflitta gioca un ruolo protagonista. Lord Evans la personifica assai bene già all'inizio del libro attraverso il senso di colpa (forse neppure completamente sincero) e i rimpianti che lo accompagnano negli ultimi giorni della sua vita, quando, da credente, sente imminente il giudizio divino. Con il procedere della narrazione diventerà sempre di più un tema centrale che muove i personaggi e ne giustifica le azioni, in alcuni casi scellerate, che avrebbero potuto essere evitate, alla luce di una maggiore consapevolezza di sé. Perché ogni essere umano non è mai impotente di fronte alla sofferenza inflitta dal "mondo esterno", viceversa può sempre scegliere come reagire.
Nelle parole di Tolle risiede infatti una grande verità: il dolore non è una gabbia senza uscita. È la nostra mente a costruire per noi quella gabbia e siamo poi noi a decidere di restarci dentro ed arredarla. Riuscire a comprenderlo è il primo passo vero la libertà.
Voi cosa ne pensate?
Vi lascio un piccolo estratto del secondo capitolo.
*****
"Aveva sperato per così tanto tempo di rivederla almeno un’ultima volta, oppure di scoprire il luogo della sua sepoltura. Se ci fosse riuscito le avrebbe chiesto perdono. E ora che gli restava poco da vivere, pregava che avvenisse il miracolo e Dio gli permettesse di rimediare ai suoi peccati. Ma forse Dio non era quello compassionevole del Vangelo bensì davvero la divinità implacabile descritta nell’Antico Testamento e in tal caso era certo non l’avrebbe mai perdonato, neppure di fronte a un pentimento sincero. Eppure lui aveva scontato già una pena terribile in tutti quegli anni di solitudine, come poteva non essere ancora abbastanza? Spuntarono due lacrime dagli occhi chiusi di Arthur. Scivolarono lungo le tempie per sparire subito dopo al contatto con il morbido cuscino di piume, mentre Ava gli rimboccava le coperte."
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