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Nel cotonoso raplaplà di Bologna..., il tipo di quella donna dall'anima fosforica e smagliante come un metallo vetusto mi avvolgeva di un turbine di esistenza remotissima e futurissima.
- A. Savinio

giovedì 31 dicembre 2020

Di come ho scritto il libro e di ciò che mi ha spinto a farlo...

Questa è una delle cartoline che hanno ispirato la mia storia. Non dico di più per non spoilerarvi nulla. Vi posso però consigliare di fare un giro in Toscana appena possibile, se non conoscete quelle zone. Ve ne innamorerete, come è successo a me molti anni fa.

Ora avrete capito il perché abbia scelto la Toscana come 'set' immaginario del film mentale che ho girato e poi narrato nel mio libro... ma ci sono un altro paio di retroscena interessanti di cui vorrei parlarvi. Ne parlo qui sotto, in una breve presentazione che ho preparato per voi. Spero vi piaccia!

Clicca qui per vedermi mentre racconto un po' di cose di me e del libro!

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Ti è piaciuta la mia video presentazione? Lasciami un commento o fammi una domanda qui sotto. Grazie!

LA CASA GIALLA - Scheda personaggio: Mae Son-Jun (Jean)

Iniziamo oggi la presentazione dei personaggi del libro, partendo proprio dal protagonista...

Son-Jun, o meglio Jean come preferisce essere chiamato, è di mamma francese e padre coreano.

Ha 33 anni e vive a Seoul con il padre, il vecchio patriarca della famiglia, che con il figlio maggiore, nonché fratellastro di Son-Jun, gestisce un'impresa.

È un ribelle, secondo i canoni sociali del suo Paese e la pecora nera della famiglia. Dopo l'ennesimo litigio con il padre, decide di partire alla ricerca della madre, che è praticamente fuggita dalla Corea ventinove anni prima abbandonandolo in circostanze poco chiare e che da allora non può più neppure essere nominata in casa.

Sta tentando la carriera dello scrittore di gialli, ma ricorda di più un rocker spiantato nei modi e nell'abbigliamento. Dotato di lineamenti delicati - quasi femminei per l'ottica occidentale - e di un fascino naturale, che lo rende molto popolare tra le donne, gentile e affabile, a tratti infantile, maturo e profondo in altri momenti, ha un modo tutto suo di farsi strada e trovare alleati nel corso del viaggio di ricerca che lo porta prima in Francia e poi in Italia.

Questo personaggio, interamente frutto della penna dell'autrice,  veste i panni di Jang Keun Suk, l'attore (nonché regista, modello, cantante e producer) sud coreano che l'ha ispirato, in particolare attraverso i suoi lavori "Mary è stata fuori tutta la notte" (serie TV) e "Budapest Diary" (corto).

Ecco un estratto del libro dove incontriamo per la prima volta il protagonista... Buona lettura!

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Finalmente realizzava il suo sogno; anzi no, si trattava piuttosto di una scommessa con se stesso. Partiva senza (quasi) un soldo in tasca per l’Europa e senza nemmeno sapere esattamente quando sarebbe tornato. Tutto per rivedere lei, una madre di cui riusciva a malapena a ricordare il volto.

“Non ti permetterò di lasciare la Corea. Sai che posso farlo.”

Nella luce fioca di quell’ultima sera estiva, il volto del padre aveva un che di grottesco.

“Non ti sembra assurdo minacciarmi come fossi un liceale? È anche un po’ tardivo questo tuo discutibile senso paterno, non credi? Direi che a trentatré anni posso andarmene a pieno titolo da questa casa e–“

“Quando ti sarai tagliato i capelli e ti sarai trovato un lavoro decente, ne riparleremo. Fino adesso sono stato più che generoso con te. Ho lasciato che scorazzassi libero e facessi le tue esperienze, mentre tuo fratello si occupava delle cose serie. Ma ora basta!

Sang-Woo batté con forza una mano sulla scrivania, rischiando di danneggiare ulteriormente le sue dita, che avevano iniziato a deformarsi per l’artrite.

“A trentatré anni suonati, è tempo che abbandoni quei tuoi sogni infantili e diventi un uomo. Non ti chiedo di lavorare in azienda - fossi matto! - e nemmeno di restare in questa casa. Trovati una moglie, metti su famiglia e occupati di loro come un buon padre dovrebbe. Senza troppi grilli per la testa..."

A Son-Jun - o meglio, a Jean, come preferiva essere chiamato - ronzavano le orecchie. Provava una strana sensazione di estraneità. Strana, perché aveva sentito quei discorsi già mille volte, eppure ora gli sembrava appartenessero ad altri, e nelle sue orecchie risuonavano appena, come un’eco lontana e indecifrabile; semplicemente non lo raggiungevano più. Presto, non ne sarebbe rimasta traccia nella sua memoria. Strano che fosse suo padre, quell’uomo dai lineamenti severi, sempre accigliato, con una figura imponente che rimpiccioliva la stanza. Strano che le sue parole avessero persino smesso di ferirlo. Non nutriva più alcun dubbio, era tempo di partire. Mentre il soliloquio dell’anziano proseguiva, Jean roteò un’ultima volta gli occhi, si passò una mano sul petto, ad alleviare le tracce residue di un peso sopportato troppo a lungo, e abbassò la testa e il torso in segno di commiato. L’unica concessione alle rigide tradizioni del suo Paese che intendeva permettersi ancora.

“Addio, padre. Fattene una ragione!”

Con un gesto plateale che rischiò di trascinare con sé i portaritratti sulla scrivania paterna, si buttò sulle spalle la sacca di pelle che aveva appoggiato accanto ai piedi e uscì dallo studio con le due sole falcate di cui le sue lunghe gambe sottili avevano bisogno. Non si sarebbe mai più voltato indietro.

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domenica 27 dicembre 2020

Di cosa parla La Casa Gialla?

Sinossi:

Mae Son-Jun è un autore di gialli franco-coreano di trentatré anni. Quando ne aveva solo quattro, la madre abbandonò la famiglia a Seoul all'improvviso. Anni dopo, l'uomo ritrova per caso una foto che la ritrae da giovane di fronte ad una chiesa di Parigi; decide così di partire per l'Europa alla sua ricerca. Dalla Francia, le tracce raccolte lo condurranno fino alla campagna toscana, dove il mistero del suo passato si intreccerà con il destino di un'altrettanto misteriosa famiglia.

Eccovi una piccola video presentazione:




Perché 'Raplaplà'?

 Raplaplà... una parola smarrita che sta ad indicare tedio quotidiano, tran tran.

"Nel cotonoso raplaplà di Bologna..., il tipo di quella donna dall'anima fosforica e smagliante come un metallo vetusto m'avvolgeva in un turbine di esistenza remotissima e futurissima."

- A. Savinio

Ecco, diciamo che per sfuggire al raplaplà di questo lungo lock-down a singhiozzo ho deciso di dedicarmi ad un mio vecchio progetto, la scrittura. Mi ci sono applicata intensamente negli ultimi mesi, spronata soprattuto dai miei figli ed ora sono qui a presentarvene il frutto: la mia prima opera intitolata: La Casa Gialla, a Mistery Novel. Ora disponibile su Amazon.it.

Se vi va, seguitemi e vi farò sbirciare nell'universo dei miei personaggi. Pronti?

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