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Nel cotonoso raplaplà di Bologna..., il tipo di quella donna dall'anima fosforica e smagliante come un metallo vetusto mi avvolgeva di un turbine di esistenza remotissima e futurissima.
- A. Savinio

domenica 29 gennaio 2023

Questione di Karma

In "Ricordi, Sogni, Riflessioni", Carl Gustav Jung detta alla sua biografa: “Spesso sembra che vi sia in una famiglia un karma impersonale che passa dai genitori ai figli. Mi è sempre sembrato di dover rispondere a problemi che il destino aveva posto ai miei antenati e che non avevano ancora avuto risposta, o di dovere portare a compimento, o anche soltanto continuare cose che le età precedenti avevano lasciato incompiute. Ho la netta impressione di essere sotto l’influenza di cose o problemi che furono lasciati incompiuti o senza risposta dai miei genitori, dai miei nonni, e anche dai miei più remoti antenati." 

Da questa riflessione, il tema del karma familiare appunto, è partita la mia avventura di autrice di gialli. Nel tentativo di svilupparla sotto diverse prospettive,  ho scritto i primi due libri della serie "I Misteri di Mae Son-Jun" in cui il protagonista affronta una domanda esistenziale che molti di voi, come me, si saranno posti: il mio Destino è segnato, inevitabilmente, dall'eredità (a volte, o troppo spesso scomoda) ricevuta dai miei genitori, e ancor prima dagli avi che li hanno preceduti e dunque ubbidisco a mia insaputa a leggi ataviche sconosciute che mi obbligano a seguire un determinato cammino? Oppure sono libero di scegliere la mia strada, cambiando il corso di quella che mi è stata assegnata alla nascita? Non sono forse i successi, i fallimenti, i dolori, i traumi, le paure, i rimpianti e i rancori di chi ci ha preceduto degli ostacoli con cui deve fare i conti ciascuno di noi, prima di potersi dire libero?

Voi che ne pensate?


mercoledì 25 gennaio 2023

Un invito ai lettori

 


Trovate l'intervista completa a STORY TIME nella banda laterale di destra (cercate: Intervista a RADIO CANALE ITALIA). Enjoy!

venerdì 20 gennaio 2023

La Casa Gialla partecipa a CASA SANREMO WRITERS 2023

Durante le giornate del Festival di Sanremo, avrà luogo al Palafiori e non solo una serie di eventi collaterali. Uno di questi eventi è la VETRINA di CASA SANREMO, il salotto culturale di Casa Sanremo diventato, da diversi anni, una preziosa occasione di visibilità per autori e case editrici. Un’attenta selezione di titoli anima la rassegna “Casa Sanremo Writers” in cui si alternano presentazioni di libri, readings ed incontri con autori.

Casa Sanremo Writers si è ormai affermato come uno spazio interamente dedicato all’incontro tra scrittori e pubblico dove, nei vari talk, a parlare di libri troviamo anche e soprattutto musicisti, giornalisti e personaggi di spettacolo.
Qui, nel corso delle varie edizioni, hanno trovato spazio testi di grandi firme del giornalismo italiano, appassionanti biografie di personaggi dello spettacolo ma anche storie di musica e musicisti, senza dimenticare i volumi dedicati alla formazione e la saggistica su temi di grande attualità.

È dunque con immenso piacere e una certa dose di orgoglio che posso annunciare d'essere stata invitata a partecipare a queste giornate, in cui incontrerò i lettori e i colleghi autori, racconterò di me e dei miei libri davanti alle telecamere e naturalmente vedrò passare piccole e grandi celebrità anche del mondo della musica. 

Alla vetrina di Sanremo Writer è anche abbinato un concorso letterario cui partecipa La Casa Gialla e i cui premi e menzioni speciali saranno assegnati nel corso della settimana.

Vi invito infine ad incontrarmi presso la libreria UBIK (a circa 300mt dal Teatro Ariston) il giorno 8 febbraio dalle ore 14.30 alle 16.30 per il firmacopie.

Con l'occasione ringrazio l'organizzazione di Casa Sanremo Writers e Mediavox Magazine, oltre all'autore Michele Cioffi, a cui devo la partecipazione a questa splendida iniziativa.

Arrivederci a Sanremo!

lunedì 16 gennaio 2023

IL GIOCO DELLE OMBRE - I luoghi: Lake District, Inghilterra


Il Lake District, conosciuto anche come The Lakes o Lakeland, è una regione montuosa nel nord ovest dell'Inghilterra.

Nota località turistica, è famosa per i suoi laghi e le sue montagne (chiamate fells), i suoi legami con la poesia dell'inizio del XIX secolo, in particolare gli scritti di William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge e dei cosiddetti Poeti laghisti.

La parte centrale della zona è la più visitata e fa parte del parco nazionale del Lake District, diventato Parco Nazionale nel 1951 con il nome di Lake District National Park.

È il più grande dei tredici parchi nazionali d'Inghilterra e Galles e il secondo più grande del Regno Unito (dopo il Cairngorms National Park). Si trova interamente all'interno della attuale contea di Cumbria, che in passato era parte delle contee storiche del Cumberland, del Westmorland e del Lancashire. In Inghilterra tutte le terre di altitudine superiore ai tremila piedi sopra il livello del mare, fanno parte del Parco Nazionale, incluso lo Scafell Pike, la montagna più alta dell'Inghilterra. Ne fanno parte inoltre i laghi più profondi e più lunghi d'Inghilterra.

Il 9 luglio 2017 è stato inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

La storia narrata ne IL GIOCO DELLE OMBRE è ambientata sul lago Windermere, il lago più grande della zona. Qui visse per anni Beatrix Potter, una delle prime scrittrici inglesi a poter vivere dei proventi dei suoi libri, senza dipendere da padre o marito e che ha regalato ai bimbi di ogni tempo alcuni personaggi immortali. Inoltre, fu una delle prime persone ad occuparsi della tutela ambientale del distretto, impedendo così l'industrializzazione della zona, e dunque contribuendo a trasmetterci un'impareggiabile eredità naturale.

domenica 8 gennaio 2023

IL GIOCO DELLE OMBRE - Scheda personaggio: Arthur Evans

"Il barone e la baronessa Evans di Windermere avevano avuto solo due figli maschi. Appena diciottenne, al primogenito, Edward, era giunta in eredità una grossa proprietà terriera insieme al titolo e alla responsabilità di tramandare il nome della nobile famiglia, in seguito alla morte del padre in un incidente di caccia. Arthur, il figlio cadetto, una volta adulto si sarebbe invece dovuto accontentare di una casa più modesta e di terreni di poco conto, com’era ancora consuetudine tra le famiglie nobili. Alla madre sarebbero naturalmente rimasti l’appannaggio del titolo e l’usufrutto della casa, che avrebbe condiviso con Edward fino al momento in cui si fosse sposato. Cinque anni dopo però, allo scoppio della seconda guerra mondiale, Edward aveva chiesto e ottenuto di partire per il fronte e combattere per la patria. Così, "inutilmente come aveva vissuto sino a quel momento", a detta del fratello, era anche morto, senza figli, lasciando il titolo vacante. Perciò, quasi all’improvviso e senza che lo avesse mai desiderato, Arthur aveva finito per ereditare tutto, e pur tuttavia si era intestardito a vivere modestamente a Hiraeth House, lasciando alla madre il godimento delle proprietà di famiglia e ostinandosi a non adempiere ai suoi doveri di Pari del Regno. Scelse persino di omettere il titolo di barone da tutti i documenti che lo riguardavano. La ragione era che, nel maggio di quell’anno, il 1943, non ancora ventenne, aveva incontrato Gwyneth Glenn, una gallese poco più giovane di lui, di cui si era perdutamente innamorato, e che lo ricambiava. La baronessa non avrebbe tuttavia mai permesso al giovane di sposare una ragazza di una classe sociale tanto inferiore, così non gli restò altra possibilità che iniziare con lei una relazione clandestina e vivere spontaneamente ai margini di quella élite sociale in cui era cresciuto, prima che potesse esserne giudicato e condannato. Purtroppo, la loro storia era tragicamente finita pochi mesi prima della conclusione del conflitto mondiale. I mesi forse più lunghi e più difficili nella vita del giovane barone. Di fatto, ancora dopo moltissimi anni, lui si chiedeva che fine fosse mai toccata alla sua Gwen o se ancora vivesse da qualche parte. Le probabilità che fosse sopravvissuta erano tuttavia davvero minime. Per molto tempo, aveva sperato invano di rivederla almeno un’ultima volta, oppure di scoprire il luogo della sua sepoltura. Se ci fosse riuscito, le avrebbe chiesto perdono. E ora che gli restava poco da vivere, pregava che avvenisse il miracolo e Dio gli permettesse di rimediare ai suoi peccati. Forse Dio non era però quello compassionevole del Vangelo, bensì davvero la divinità implacabile descritta nell’Antico Testamento e, in tal caso, era certo non l’avrebbe mai perdonato, neppure di fronte a un pentimento sincero."

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