Ecco qui un estratto del libro per presentarlo:
Un’auto sportiva decappottabile stava risalendo il vialetto della Villa e il padrone della dimora si preparò ad accoglierla con un sorriso soddisfatto stampato sul volto. Ne uscì un giovane uomo intorno alla trentina, con una zazzera di folti capelli neri mossi, corti ai lati e sulla nuca. Portava barba e baffi ben curati e vantava una bella abbronzatura, messa in risalto da una camicia di lino bianca, aperta sul collo. Era alto e atletico, ma non ostentatamente muscoloso. A prima vista, si poteva intuire la sua provenienza da una famiglia benestante. Il padre di Alessandro Martini era infatti un noto imprenditore della zona, ma era dalla madre, una professoressa di lettere, che Alessandro aveva mutuato l’amore per la musica classica; passione che lo aveva condotto a diplomarsi presto al Conservatorio, dove, dieci anni prima, era divenuto allievo del professor Nocenti. Era al liceo, invece, che aveva conosciuto Angelica. Per diverso tempo, l’aveva frequentata solo per via degli studi comuni, dapprima a scuola e in seguito grazie alle lezioni private di violoncello, impartitegli alla Villa, quando era ancora solo una casa di famiglia. A volte, la mamma di Angelica l’accompagnava al piano e quei pomeriggi trascorsi con i Nocenti lo facevano sentire accolto e amato più di quanto si sentisse nella sua stessa famiglia, con genitori quasi sempre in viaggio e nessun fratello a fargli compagnia. In quanto agli amici, avendo un carattere piuttosto riservato e solitario, non avrebbe saputo elencarne più di due ed erano come lui molto studiosi e poco inclini alla vita sociale. Fu dunque probabilmente per le sue assidue frequentazioni di casa Nocenti, che, al secondo anno di università, Alessandro decise che era arrivato il momento di fidanzarsi con Angelica, l’unico essere coetaneo con cui avesse sviluppato un qualsivoglia legame. Il carattere sempre allegro e solare di lei compensava i suoi silenzi e il suo temperamento malinconico. Con Angelica si sentiva perfettamente a suo agio e in più entrambi condividevano la passione per la musica e la lettura. Era facile parlare e confidarsi con lei e si immaginava che una vita insieme sarebbe trascorsa senza grossi scossoni, nella tranquillità della routine familiare. A sua volta, Angelica aveva accettato la proposta di fidanzamento come una naturale evoluzione della loro amicizia e le cose, inizialmente, erano andate anche molto bene tra di loro, forse perché, prima di tutto il resto, quella relazione rappresentava il primo vero tentativo di Angelica di smarcarsi dal controllo paterno. Con il tempo, però, Alessandro si era dimostrato ansioso ed eccessivamente protettivo nei confronti della fidanzata, che già mal sopportava le restrizioni alla libertà imposte dal padre. Vani furono i tentativi della ragazza di cambiare l’atteggiamento del futuro sposo e quando, infine, all’iperprotezione si aggiunse anche la gelosia, Angelica si ribellò e troncò di netto ogni loro rapporto. Da allora, erano passati tre anni, ma Alessandro non sembrava ancora essersi rassegnato e, periodicamente, tornava a bussare alla sua porta nella speranza di riconquistarla.
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