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Nel cotonoso raplaplà di Bologna..., il tipo di quella donna dall'anima fosforica e smagliante come un metallo vetusto mi avvolgeva di un turbine di esistenza remotissima e futurissima.
- A. Savinio

sabato 30 gennaio 2021

LA CASA GIALLA - Scheda personaggio: Silvia Nocenti

 

Silvia Nocenti è la sorella maggiore di Vieri, il proprietario di Villa delle Rose, con cui ha un rapporto conflittuale da sempre. Dopo un divorzio turbolento, si è ritirata in una grande casa, dove ogni mercoledì riceve degli amici per giocare a bridge. È appassionata di giardinaggio ed è esperta di rimedi naturali per la cura delle sue piante. Ha vissuto per molti anni lontano dalla sua Toscana, dove è tornata per occuparsi della nipotina quando la salute mentale della cognata era ormai gravemente compromessa. Anche per questo è diventata una seconda madre per Angelica, che con lei si confida volentieri.

Nel seguente estratto, la vediamo appunto alle prese con la nipote:

***

La casa di Silvia Nocenti era un bell’edificio su due piani, a pianta rettangolare e in pietra a vista, ai piedi di una collina. La proprietà era assai più modesta di quella che il fratello aveva ereditato dal padre. I terreni si limitavano ad un grande giardino, che, sul fronte della casa, era arricchito da bellissime aiuole che fiorivano in periodi diversi, offrendo perciò all’occhio del visitatore, in ogni stagione, una giusta proporzione di colore. Di quelle piante, si occupava personalmente la zia, che era nota in paese per il suo pollice verde. Era nota anche per il suo interesse e per la sua pluriennale esperienza nel campo della lotta biologica agli afidi e agli altri parassiti, per cui si riforniva unicamente di oli e decotti che non arrecassero danni alla restante fauna. Questa era diventata quasi un’ossessione per lei, tanto che si era iscritta anche a diverse associazioni che diffondevano la permacoltura ed altre coltivazioni biologiche. Argomento di cui discuteva spesso animatamente con Vieri, che invece era un feroce sostenitore delle sostanze chimiche, secondo lui più efficaci ed affidabili. Fu appunto in giardino che la nipote la trovò, inginocchiata accanto a dei germogli di una qualche verzura.

“Maledetta cocciniglia! Quest’anno mi sta infestando qualunque cosa sia anche remotamente colorata di verde. Devo procurarmi altro olio bianco..."

Angelica agitò una mano in segno di saluto.

“Ciao, zia! Niente bridge, questa sera?”

La zia la guardò preoccupata. Si accorse che il sole sarebbe tramontato di lì a breve.

“Ma perché, che ore sono? Oh santo cielo, ma hai ragione. È tardi! Sono già quasi le sette e devo ancora cambiarmi e preparare gli stuzzichini per gli ospiti!”

“Tranquilla, zia. Ci sono io. Però, in cambio del mio aiuto, dovrai ospitarmi per la notte. Dopo la partita, ho bisogno dei tuoi saggi consigli.”

La donna strinse gli occhi in una fessura, cercando di capire di quali consigli si trattasse, ma le borse sotto gli occhi della ragazza e l’aria malinconica che traspariva dal suo sguardo non le lasciavano molte alternative. Era certa che si trattasse di questioni di cuore. Oppure di un'ennesima discussione spiacevole con Alex o con il padre. O tutto quanto assieme. Ma in ogni caso l’avrebbe scoperto a breve, quindi si alzò senza perdere altro tempo e diede disposizioni alla nipote perché si mettesse subito all’opera, in cucina.


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